L’uomo è quello che mangia…il suo microbioma.
Il microbioma intestinale è l’insieme dei microrganismi - batteri, lieviti, virus ed anche protozoi - che nel suo complesso pesa circa un kilo e mezzo. Vive nel nostro colon e nell’intestino tenue, nel duodeno e anche nello stomaco. Ha libero accesso, mediante le molecole che sintetizza, al nostro sistema immunitario che nell’intestino è distribuito lungo una fitta rete. La sua presenza è ben tollerata dal sistema immunitario che, comunque, presenzia con tutte le cellule al suo corretto funzionamento. Questo significa che l’intestino non è certo sterile, ma colonizzato da un numero altissimo di specie batteriche, virus, lieviti e protozoi. Questi ultimi tre sono ad oggi oggetto di ricerca da parte degli studiosi, quindi per ora ci occupiamo, nel nostro articolo, solo di batteri.
Il tratto gastrointestinale ospita migliaia di specie batteriche, che trovano in questo organo la nicchia ecologica ottimale: buio, caldo, assenza di ossigeno (sono specie anaerobie), umidità, pH ottimale, nutrienti costituiti dal cibo che ingeriamo.Come ci sono arrivati?
Dobbiamo fare un salto indietro di circa 4 Miliardi di anni quando, sul pianeta Terra formatosi da poco, iniziarono i forti cambiamenti che portarono alla formazione delle prime specie viventi, le più semplici ( i inizia dal più semplice…), i procarioti, altrimenti conosciuti come batteri. Solo 150000 anni fa, o poco più, fa la sua comparsa l’uomo, e le comunità batteriche più compatibili con una vita da simbionti - quindi non propriamente aggressive – colonizzano il tubo digerente con indubbi vantaggi per loro, che trovano cibo ed un ambiente idoneo dove riprodursi e dove, ora arriva il bello, instaurano con l’uomo che le ospita una simbiosi efficace, visto che producono alcune vitamine e molte altre molecole di cui Homo sapiens ha perso i geni per la sintesi.
Possiamo sostenere quindi che, a fronte dei circa 40000 geni provenienti dai nostri genitori, possiamo attingere ad un numero straordinario di geni fornitici da questi batteri che da ora in poi chiameremo i Vecchi amici, come suggerisce il Dott. M. Mosley nel suo libro “La dieta del microbioma”.
Allora cosa vogliamo fare per stare bene?
Ovviamente nutrire il nostro microbioma in modo tale che continui a fornirci le molecole giuste che non abbiamo più la possibilità di sintetizzare, come le vitamine, gli acidi grassi polinsaturi – non sappiamo più sintetizzare acidi grassi omega 3 ed omega 6, otto aminoacidi - che appunto vengono chiamati essenziali -, ed altre molecole ancora che derivano dai processi metabolici portati avanti dai Vecchi amici.
Chiameremo tutte queste molecole nutrienti.
Nutrizione e corretta alimentazione
La nutrizione comincia allora ad avere un significato diverso dalla semplice alimentazione, o dieta così come la intendiamo oggi.
Iniziamo quindi a non dare importanza alle calorie come parametro guida per una corretta alimentazione, ma vogliamo assicurarci che la nostra scelta alimentare comprenda le molecole essenziali e che nutra i nostri Vecchi amici, che a loro volta aiuteranno noi ad avere una buona salute, esente dalle malattie che caratterizzano la società industrializzata. Con queste regole riusciamo ad avere un intestino regolare (lasciate fare ai Vecchi amici, è il loro lavoro), a dimagrire senza alcuno sforzo, e, con i nutrienti al posto giusto, assistiamo alla remissione di disturbi o malattie da carenze di nutrienti.
Quali sono queste malattie? Possiamo elencarne almeno 6:
• Artrite reumatoide
• fibromialgia
• diabete 2
• ipercolesterolemia
• obesità
• insulino-resistenza
In sintesi, tutte le malattie autoimmuni.
La recente letteratura scientifica evidenzia di fatto come la disbiosi intestinale, cioè la perdita di equilibrio tra le migliaia di ceppi batterici intestinali, sia all’origine di infiammazioni che si associano molto frequentemente a permeabilità intestinale e, di conseguenza, determinano una serie di disturbi apparentemente non collegati con la presenza di un microbioma alterato, come nelle malattie autoimmuni.
Il ruolo del microbioma
II microbioma intestinale infatti svolge un ruolo chiave nell’addestramento e nel corretto funzionamento delle cellule del sistema immunitario, compresa la tolleranza immunitaria che salvaguarda i Vecchi amici; sono sempre batteri, quindi aggredibili, in linea puramente teorica, dal sistema immunitario che presenzia il nostro intestino… Una alimentazione non adeguata a queste semplici regole comporterà allora una confusione nel sistema immunitario enterico…. con la perdita della tolleranza immunitaria, ed avviando quindi un attacco al microbioma…come farsi male da soli!
Una nutrizione, completa di queste indispensabili molecole, riesce invece a selezionare la “flora batterica giusta “ che è in grado di evitare malattie autoimmuni , infiammatorie e degerative di diversa natura – come farsi del bene da soli - !!!
Susanna Battaglia, Biologa nutrizionista
Bibliografia
A. Gasbarrini,“ The gut microbiote. The 4th organ of the digestive system” , Verduci, 2013
Lapetuso L.R., Petito V., Zambrano D. et al. “ Gut microbiota: a key modulator of intestinal healing in infiammatory bowel disease”. Dig Dis 2016, 34 : 202-9.
Scaldaferri F., Pizzoferrato M., Gerardi V., Lapetuso L., Gasbarrini A. “ The gut barrier: new acquisitions and therapeutic approaches. J Clin Gastroenterol. 2012; 46Suppl.